Sbiancamento dei denti: controindicazioni principali

Tutti vorremmo un bel sorriso bianco, sano e smagliante. Ma quali sono le controindicazioni allo sbiancamento dei denti?

Negli ultimi 10 anni un numero sempre crescente di persone ha chiesto di sbiancare i denti, sottoponendosi a un trattamento di odontoiatria estetica molto comune e dai costi accessibili, ma di cui poche persone conoscono il funzionamento.  

Sono in molti a chiedersi quali sono le controindicazioni allo sbiancamento, domandandosi se esistono anche effetti collaterali a questo intervento. 

Qualcuno teme di essere troppo giovane per sottoporsi a questo tipo di trattamento, oppure soffre di una patologia a carico dei denti o delle gengive. Risponderemo  a tutte le domande sulle controindicazioni  allo sbiancamento dei denti in questo articolo.

Vedremo chi può e chi non può sottoporsi a un trattamento sbiancante e quali abitudini prima e dopo l'intervento provocano l’ingiallimento macchie sui denti, o la cattiva riuscita dell'intervento.

Controindicazioni allo sbiancamento dei denti o effetti collaterali?

Un errore che molte persone non abituate al gergo medico fanno è quello di confondere il termine "controindicazioni" con quello di "effetti collaterali" o rischi. L'effetto collaterale  è un evento con una determinata probabilità di verificarsi, ma che può avvenire solo dopo l'intervento in questione.

Invece la controindicazione è una condizione che potrebbe pregiudicare la buona riuscita di un trattamento, o la salute del paziente. 

Esempi di controindicazioni

Se prendiamo ad esempio lo sbiancamento dei denti, una controindicazione prima del trattamento può essere il tartaro. Il tartaro è una patina mineralizzata e ad alta carica batterica che si deposita sui denti, e che senza un'opportuna detartrasi renderebbe inefficace il trattamento di sbiancamento dei denti.

Un'altra controindicazione post-trattamento di sbiancamento potrebbe essere il fumo. Il fumo ingiallisce lo smalto e, specialmente subito dopo lo sbiancamento, rischia di provocare macchie sui denti e di vanificarel'effetto dell'operazione.

Controindicazioni al trattamento di sbiancamento

Vediamo ora nel dettaglio i principali fattori che spingono un dentista o odontoiatra a sconsigliare lo sbiancamento, oppure a eliminare le controindicazioni prima di effettuarlo.

Ricordiamo che questo elenco non costituisce un consulto medico, bensì una semplice guida orientativa. Ti invitiamo a rivolgerti a un dentista o odontoiatra specializzato per avere un parere commisurato al tuo stato di salute.

1) Denti non sani

La prima controindicazione a un trattamento di sbiancamento denti può riguardare la presenza di patologie a carico del cavo orale. Ad esempio se si soffre di gengivite o parodontite potrebbe essere necessario de-infiammare la zona interessata prima di procedere con uno sbiancamento denti.

Questa controindicazione riguarda innanzitutto la tua salute: ci sono delle malattie da risolvere prima di sottoporsi a un trattamento estetico, perché la priorità delle patologie ai denti è più alta!

Inoltre, va ricordato che se i denti non sono sani, e quindi la loro morfologia potrebbe cambiare nel breve tempo, il trattamento potrebbe essere meno efficace e risultare una spesa inutile. Cura la salute del tuo sorriso, e questa si rifletterà di conseguenza sulla salute del tuo smalto e sul bell'aspetto dei tuoi denti.

Il consiglio del dentista

In ogni caso, un odontoiatra o dentista saprà  consigliarti quello che è meglio per il tuo sorriso. Inizierà dalla risoluzione di patologie invalidanti per arrivare poi eventualmente un trattamento di sbiancamento denti.

2) Carie

La carie  per certi versi rientra nella categoria precedente, ma merita un capitolo a parte. Mentre una malattia ai denti più severa può generare preoccupazione, molte persone tendono a sottovalutare l'importanza della carie per la salute del cavo orale e dell'organismo in generale.

Ci rivolgiamo soprattutto a chi si sottopone a trattamenti fai-da-te, acquistando magari dei Kit online o in centri commerciali, centri estetici e parafarmacie: è importantissimo che vi sottoponiate a un check-up professionale ai denti, prima di effettuare qualsiasi trattamento!

Attenzione al fai-da-te

Infatti, mentre chi si sottopone allo sbiancamento denti deve passare dal via libera dello studio del dentista, chi attua uno sbiancamento domestico non fa controlli preliminari.

La carie a volte può essere molto piccola e ben nascosta, e difficilmente visibile senza degli strumenti professionali.

3) Dentina esposta

La principale causa della dentina esposta è la rottura o scalfimento di un dente.

Questo porta lo smalto a deteriorarsi o rompersi e a  liberare lo strato sottostante, la dentina.

Ricordiamo che la dentina è un tessuto parzialmente innervato importantissimo sia per la salute dentale sia per il corretto funzionamento di un trattamento di sbiancamento dei denti.

Infatti molto spesso l'ingiallimento dei denti è dovuto a sfumature rossastre o gialle che si formano direttamente nella dentina. Va ricordato che ogni sbiancamento è progettato e testato per essere applicato sullo smalto dentale, ed eventualmente per penetrare in modo chimico fino alla dentina.

Applicarlo su eventuali fratture nello smalto è quindi estremamente pericoloso.

Controindicazioni allo sbiancamento dentale: le cattive abitudini

Ci sono poi alcune controindicazioni allo sbiancamento dentale che riguardano cattive abitudini dei pazienti prima e dopo il trattamento. Ci viene ripetuto ad esempio fin da piccoli che il fumo e  l'assunzione di determinati cibi sono da evitare tassativamente se si desidera avere una dentatura bianca e lucente. 

Tuttavia, in corrispondenza di un trattamento di sbiancamento diventa ancora più importante mantenere delle sane abitudini dentali, per non pregiudicare l'effetto dello sbiancamento stesso.

Ecco quindi un breve elenco di alcune cattive abitudini che sono fortemente controindicate per chi ha appena svolto uno sbiancamento dentale.

1) Assumere cibi che macchiano

Alcuni cibi hanno purtroppo una carica colorante e corrosiva che è in grado di penetrare nei nostri denti e di alterare il colore della dentina e dello smalto. Non necessariamente sono cibi non sani:  si parla ad esempio di spinaci, vino rosso, caffè, té, bibite gassate.

In generale in seguito a un trattamento di sbiancamento è fortemente sconsigliato assumere cibi colorati di qualsiasi tipo per almeno 72 ore. Lo smalto è molto più sensibile alle macchie nella fase di post-trattamento, quindi meglio procedere con cautela in questa delicata fase. Si potrà senz'altro tornare a mangiare normalmente  

2) Fumo

Come alcuni tipi di cibi, tutti sappiamo che anche il fumo non è certo un buon compagno per chi ha appena effettuato un intervento di sbiancamento. In generale il consiglio è di astenersi per almeno 24 ore da qualsiasi tipo di fumo. Dato che li fumo è un elemento che macchia e ingiallisce i denti in generale, sarebbe meglio evitarlo sempre, se ci tieni ad avere un sorriso bianco e brillante.

Possiamo dire che fumare accorcia il periodo di efficacia di uno sbiancamento dentale ed impone al paziente di effettuare più sedute e a distanza più ravvicinata l'una dall'altra. Il prezzo che si va a pagare, a conti fatti, diventa sempre più alto per un fumatore.

3) Altri trattamenti

Può capitare, soprattutto se si è effettuato un trattamento di sbiancamento fai-da-te o cosiddetto "naturale",  di non essere soddisfatti del risultato. Ricordiamo che molto spesso la genetica ci impedisce di ottenere un risultato di perfetto biancore sulla nostra dentatura, e su questo c'è poco margine di manovra.

In ogni caso, potresti essere insoddisfatto del trattamento di sbiancamento che hai appena effettuato.  Però è fortemente sconsigliabile ricorrere di nuovo al fai da te per cercare di sbiancare ulteriormente: ci riferiamo ad esempio al bicarbonato o all'ammoniaca spazzolati i suoi denti subito dopo un trattamento. Queste pratiche sono assolutamente da evitare perché non controllate e chimicamente aggressive, soprattutto in un momento in cui il nostro smalto è stato appena sottoposto a un intervento sbiancante.

Differenza tra trattamento di sbiancamento e di smacchiatura dei denti

È importante ricordare - in conclusione - che c'è differenza tra trattamento di sbiancamento e smacchiatura dei denti. Lo sbiancamento agisce in modo uniforme su smalto e dentina spesso attraverso perossido di idrogeno e perossido di carbamide regolati in percentuali predeterminate.

Invece la smacchiatura agisce su macchie bianche o scure specifiche. Entrambi questi due sono interventi di natura estetica.

Altra cosa ancora è la detartrasi, il trattamento che rimuove la placca e il tartaro dalla dentatura e che va effettuato periodicamente come pratica di igiene. È importante ricordare che prima di qualsiasi sbiancamento dei denti è opportuno effettuare una corretta detartrasi e igiene dentale.

FAQ

1) Il perossido di idrogeno è tossico? Ha controindicazioni?

Il perossido di idrogeno o acqua ossigenata non è tossico per la salute umana quando utilizzato nelle giuste concentrazioni e per i giusti usi. Un professionista è in grado di dosare correttamente le sostanze che vengono applicate sui tuoi denti in modo da avere la massima resa possibile senza alterare la tua salute. È controindicato sottoporsi a un trattamento con perossido di idrogeno per chi ha delle carie o denti non sani.

2) Lo sbiancamento è doloroso?

Lo sbiancamento dentale non è affatto doloroso. Può essere preceduto però da una seduta di igiene dentale e detartrasi, che ad alcuni pazienti risultano lievemente fastidiose perché vanno a rimuovere lo sporco e la placca di tartaro presenti sui denti e tra un dente e l'altro. 

Si tratta comunque di un dolore sopportabile.

3) Quanto dura uno sbiancamento?

Una seduta di sbiancamento dentale non dura più di un'ora.  È di norma preceduta da un'altra seduta che appura lo stato di salute dei denti ed eventualmente effettua una detartrasi e l'igiene dentale, e in qualche caso un’otturazione.

Come frequenza invece lo sbiancamento dentale può essere fatto ogni 3-4 anni, ma trattandosi di un trattamento estetico non c'è una cadenza pre-stabilita.

Quello che è importante è effettuare un check-up dentistico almeno ogni sei mesi. Per la salute di tuoi denti, la prevenzione è sempre più efficace ed economica della cura.

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